Antonio nastasia

Antonio Anastasia

Francesco Paglialonga

Francesco Paglialonga

Definire l’opera di Artisti come Antonio Anastasia con le terminologie usuali è piuttosto arduo e credo  riduttivo in quanto egli dimostra un tale eclettismo artistico che lo pone assolutamente fuori da schemi convenzionali e precostituiti, senza condizionamenti o vincoli di sorta. Egli appartiene a quella èlite di Artisti che gestiscono l’arte in prima persona. Ignorando infatti le leggi di mercato può dipingere in piena libertà ed autonomia avendo a monte un robusto percorso professionale. Vendere un’opera è per lui infatti qualcosa che lo rattrista, è come se una parte di sé andasse via. Non svenderebbe mai un quadro, non è per questo che dipinge ma per un bisogno naturale, amore vero per la pittura. Esprimere e rappresentare con i colori uno stato d’animo, momenti pulsanti di vita che passano, non replicabili.

La sua concezione è usare  l’arte come mezzo di ricerca di un linguaggio puro. I dipinti dell’Artista Antonio Anastasia sono di una assoluta genialità compositiva, protesa sempre alla sperimentazione che sembra non conoscere capolinea compositivi, pronto ad assumere nuove forme, manifestare il pulsare della vita, ricercare nuovi cromatismi ed idee. Le sue opere ti lasciano trascinare in un turbinio di sensazioni positive, di stupore, che fanno percepire la sua intensa carica emozionale, la semplicità e la positività del suo modo di essere. Nelle opere c’è tutta la sua veemenza creativa, la sua passione, vive il presente interrogandosi sui rapporti tra l’equilibrio della forma, la composizione cromatica ed i misteri dello spazio, consegnando all’osservatore un mondo espressivo fortemente variegato.

Il suo pensiero infatti è che un Artista non dovrebbe mai essere disponibile a fare quadri che soddisfino il gusto dei collezionisti o soggetti richiesti dal mercato “per vendere”, altrimenti finisce col dipendere da quello che vogliono e pensano gli altri trascurando così la sua anima, imbavagliando la sua libertà espressiva, la sua creatività, la costante curiosità di osservazione di tutto quanto gli ruota intorno, la ricerca continua a sviluppare nuove forme e tecniche espressive con il solo magico colore.

Per  Anastasia i colori devono avere una tale forza vitale da entrare in collisione fra loro ( vedasi le sue recenti opere astratte), sprigionare un senso di energia allo stato libero suscitando nel fruitore una sorpresa, un’emozione, comunque curiosità.

Spesso per creare queste opere si rifugia nella sua casa in montagna ed al mattino, prestissimo, nel silenzio più assoluto interrotto solo dal canto degli uccelli, dà vita e corpo a quello che ha in testa o ad appunti presi in precedenza. Nessuno lo deve disturbare, concentratissimo, solo con i suoi colori e senza pennelli,  cercando di creare quelle irripetibili e fantastiche cromie.

Il suo obiettivo, insieme alla assoluta ed imprescindibile libertà espressiva, resta sempre e comunque la continua ricerca della bellezza, l’armonia cromatica e compositiva.

Egli sostiene che un’opera deve subito interessare lo sguardo del visitatore, lo deve catturare e far avvicinare, qualunque ne sia il motivo. Non è certamente un pittore di genere, nel senso che non ama dipingere sempre e solo paesaggi o nature morte né tantomeno figurativo, che ha abbandonato subito dopo l’ Accademia. Le sue opere non partono mai da schemi fissi, ama fissare sulla tela tutto ciò che lo circonda e/o che in quel momento lo stimola, l’idea che spesso può nascere e svilupparsi da una osservazione, da un piccolo particolare; può essere il ricordo di un’emozione vissuta, un sentimento d’amore positivo o negativo, problematiche politico/sociali che interpreta  libero da gabbie ideologiche che non lo hanno mai interessato e che oggi ancor più non hanno ragione di esistere, eventi straordinari della natura e dell’universo, molto spesso anche da sogni che corre ad appuntarsi di notte per poi trasferirli sulla tela, sul legno o sul vetro.

Se un’opera d’arte, per essere considerata tale, deve suscitare nell’osservatore un’emozione, l’artista Antonio Anastasia in molte sue opere centra appieno questo obiettivo. La strutturazione delle composizioni, che denota una forza compositiva di chi è maestro nel rendere il senso del movimento, è contrassegnata da un vivace dinamismo espresso con molteplici sfumature e connotazioni, anche figurali, inserite in una dimensione grafica risolta con ritmi geometrici. Pennellate decise e forme nette imprimono forza vitale nel suo insieme. Il moto della sua espressione è continuo: turbinio di forme, sovrapposizioni di immagini, azioni accentuate da una gamma cromatica giocata su toni vividi. Così le sue opere divengono esteticamente efficaci, ricche di soluzioni formali di notevole interesse che rivelano la piena maturità artistica ed una cifra stilistica di assoluto rilievo. Sulle tele è impresso il suo libero sfogo con prorompente e spiccata fantasia decorativa; visioni geometriche sembrano guardare a volte ad un mondo futuro e fantastico. E dietro effetti cromatici piacevolissimi realizzati con una personalissima tavolozza di eccezionale bellezza visiva, si intravede l’ottimismo dell’artista che, con la pienezza della sensibilità del colore, dà vita alle sue più libere espressioni. Così gli oggetti rappresentati diventano il pretesto per organizzare composizioni più o meno luminose esprimendo sensazioni di evasione, pur senza rinunciare ad inserire piccoli frammenti naturalistici e decorativi.

In senso stilistico la sua pittura possiamo certamente dire che si muove su una linea che scorre tra gli influssi delle composizioni Cubiste / Futuriste e l’Astratto / Informale dove l’Artista trova le ispirazioni per dare sfogo alla sua notevole ed innata creatività emotiva, ma , a differenza del Cubismo di Picasso e Braque, la nuova architettura visiva di Anastasia si basa su cromatismi più accesi e su geometrie che vengono ridefinite di volta in volta a seconda del soggetto rappresentato. Il Maestro Anastasia è stato in grado di elaborare una propria linguistica segnica, un suo alfabeto visivo con il quale esprimersi. Ha reso omaggio al Cubismo in modo rispettoso, ma tutt’altro che obbligato e reverenziale, interpretandolo non come meta finale, ma come tappa intermedia, per quanto importante, nel percorso alla ricerca della propria cifra espressiva.

Artista dal percorso artistico poliedrico non trascura la paesaggistica con tramonti densi di colore per cogliere momenti di riposo dell’anima, di osservazione, un senso di pace ed equilibrio cosmico dove impera un’armonia silente verso spazi infiniti, con una proprietà di linguaggio a conferma di essere estremamente valido nel trasmettere.

L’Artista sin dagli anni 70 coltiva senza sosta una personale ricerca finalizzata a rappresentare nuove forme espressive, attraverso altre retrospezioni stilistiche, altre immedesimazioni nei linguaggi storici della modernità, come, ad esempio, l’Astrattismo e l’Informale, con esiti non meno rilevanti di quelli conseguiti con il Cubismo. Lo scopo è essenzialmente quello di individuare tecniche guidate che consentano di far fondere ed amalgamare i colori in un certo modo al fine di poter dar vita a fantasie, sogni, emozioni, idee e pensieri di un attimo che esprimano energia allo stato puro, novità pittoriche, bellezza del colore. Egli cerca di rappresentare, con queste tecniche, il mondo misterioso ed affascinante delle fenomenologie atmosferiche dell’universo, oscillando tra i profondi sentimenti d’amore terreni, le politiche, i problemi sociali, gli abissi marini e gli spazi cosmici cercando di fissare sulla tela o sul  legno, senza l’ausilio dei pennelli, i colori inerenti al soggetto, rappresentazioni dichiaratamente visionarie o sognate seppur aperte alla libera interpretazione ed immaginazione del fruitore dell’opera.

Un’ interpretazione per niente scontata, anzi acuta e raffinata, che non può non suscitare il massimo rispetto per chi l’ha elaborata, dimostrandola con l’evidenza di un’invenzione artistica del tutto convincente in questo senso.

Il suo genio creativo si manifesta dunque anche nell’Astratto / Informale . In queste opere si coglie appieno l’ idea che esplode improvvisa e realizzata con una libertà espressiva pura e libera come l’emozione.

La pittura è per lui la sensazionale esposizione del suo animo; la vita saggiata nel susseguirsi di battiti e di colpi di tempo. Il respiro di un giorno e il silenzio di una candela. Nel semplice trova l’essenza per riscoprire l’assoluta bellezza dell’arte.

F. Paglialonga – Giornalista e Scrittore