Carla d’Aquino Mineo

L’incanto del reale nella poesia dell’immaginario nei dipinti del Maestro Antonio Anastasia

Distingue l’affascinante percorso figurativo del maestro Antonio Anastasia una narrazione sospesa nel tempo, nell’apparizione magica dei dati figurali inseriti in un costrutto compositivo nella geometria di base, attraverso composizioni e sovrapposizioni, svelando immagini che acquistano solidità volumetrica in un gioco complesso di linee che si rincorrono e si intersecano nel continuo rapporto, tra luci ed ombre, in una trasognata visione del mondo visibile.

Nei suoi splendidi dipinti primeggia l’intensità dei colori, tra velature e trasparenze nelle tonalità dei rossi accesi, gialli dorati, azzurri luminosi ed i verdi variegati della natura che sono sublimati dal segno, mentre scorre veloce e deciso in visioni di onirica bellezza.

Partendo da una descrizione verista, le figure, le nature morte ed i paesaggi, rappresentano raffigurazioni scomposte, memori della lezione cubista, mentre si apre un mondo evocativo che nell’abbandono al sogno ed all’inconscio rivela l’incanto del reale, in cui aleggia un senso poetico. Così, gli spazi sono trasfigurati simbolicamente, mentre gli oggetti vivono una loro segreta realtà in una dimensione metafisica avvolta  dalla soffusa luminosità dal caldo cromatismo. Ecco che allora, il mondo apparente non è del tutto escluso, adottando nell’impianto grafico progettuale più piani di vista che danno luogo a rappresentazioni diverse e sovrapposte con analogie formali in uno scenario silente e d’incanto. Vi è, quindi, una partecipazione surreale, dove l’immagine è sempre ricostruita accentuando il valore plastico delle forme con effetti chiaroscurali delle tinte e nei trapassi di luce, che non rappresenta solo l’elemento fisico ma è espressione di un’evasione spirituale.

Come nella pittura di Picasso e Braque, nei dipinti di Antonio Anastasia si evidenzia un richiamo al cubismo analitico che progredisce anche in libere formulazioni astratte, seguendo le vie dell’inconscio nella sua dimora esistenziale. In tal modo, l’eclettica personalità del maestro Antonio Anastasia si manifesta nella sua ricerca costante della forma e del colore, che dalla matrice cubista nelle sue visioni trasognate si evolve per dissolvere la materia e la forma in fluidità cromatiche, tra improvvisazioni psichiche, mentre l’emozionalità del colore traduce i sottili mutamenti d’animo dell’autore. Ecco perché, l’elemento mobile e fantastico nella carica emozionale, traspare nell’espressione astratta di Antonio Anastasia, dove una nuova dimensione coniuga il reale con l’immaginario, l’enigma con la poesia, la razionalità ed il sentimento delle cose. Tutto si armonizza nel colore che ricrea fantasticamente armonie inedite nella varietà dei fermenti ispirativi, dove il gioco guizzante del cromatismo dalle brillanti tonalità, concretizza una realtà astratta, tra allusioni esistenziali e simbologie, percorrendo un viaggio utopico del pensiero oltre i confini del reale nella poetica dell’immaginario, mentre risalta un’essenzialità di un’arte Kandynskiana, in cui vi è l’esaltazione del ritmo lirico e musicale di libere forme geometriche che si dissolvono in fluidità e trasparenze in puri sentimenti lirici.

Le rapide e spontanee pennellate traducono nell’armonia cromatica raffigurazioni dinamiche nel vorticoso turbinio di colori che appaiono come se fossero paesaggi cosmici, tra i bagliori della notte infinita.

Vi è, dunque, un eclettismo di linguaggio pittorico, da Kandynsky del periodo parigino verso un orientamento futurista nel dinamismo visivo delle immagini per giungere ad un’espressione simbolico-espressionista interpretata, attraverso l’odierna cultura avveniristica orientata sempre verso inedite forme espressive per un nuovo concetto d’arte. Sta qui il fascino nei dipinti del maestro Antonio Anastasia: le trame libere ed informali che si inseguono nel tessuto coloristico, trasfondono un’energia cosmica in una trasfigurazione visionaria del mondo visibile, dove la matrice futurista è evidente nel dinamismo della gestualità astratta, tra le suggestioni litiche che decantano la libertà d’espressione e l’incanto di un nuovo sogno.

Alla fine, la tradizione si fonde con l’avanguardia nella continua ricerca di coniugare diversificate esperienze del passato storico per superare i dettami accademici, attraverso l’emozione di forme e colori che ricreano la sua fervida fantasia in un logos ideale nel perenne fluire delle cose.

TRA  SOGNO  E  REALTA’  LA  LIRICA  ARMONIA  DEL  COLORE

 

Il fascino dell’onirico percorre la suggestiva narrazione figurativa del maestro Antonio Anastasia, attraverso dati espressivi che uniscono armoniosamente l’analisi concettuale con la poesia dei soggetti trasfigurati dagli echi interiori, tra toni intensi e brillanti in atmosfere limpide, dove i dati figurali appartengono ad una segreta realtà, in cui aleggia magica poesia.

Ecco che allora, Antonio Anastasia ci conduce verso un mondo evocativo tra suggestioni, definendo le immagini che affiorano nella memoria, mediante una grafica ed un’ ambientazione fantasiosa con accentuazioni cubiste che approdano a spazi silenti e metafisici.

La ricerca si apre, quindi, ad una dimensione figurativa che rimanda ad una finissima lettura simbolica, dove il mondo visibile trasfigurato nella dimora psicologica dell’autore, diviene espressione di vibrazioni d’animo. In tal modo, il suo linguaggio pittorico che supera i dettami accademici, evoca anche il passaggio artistico, da Cézanne a Picasso, mentre si effettua nel cubismo analitico un processo grafico della forma-luce nella rappresentazione delle immagini naturali.

Ecco perché, la linea nasce primaria nel disegno, armonizzandosi nel raffinato cromatismo che si posa con sapiente maestria sui dati raffigurati, modulandosi morbidamente sui limiti delle cose, e riportando nella tridimensionalità illusoria con gli effetti chiaroscurali, una luminosità avvolgente nei dipinti scomposti, dove le oniriche forme geometriche sfocano nel sentimento le immagini nell’apparizione sognante e poetica.

Il colore, così, diviene protagonista nell’unità tonale, mentre la complessa trama pittorica, determina sfaccettature di intense cromie, tra i rossi fiammeggianti, i verdi variegati della natura, gli azzurri luminosi ed i gialli solari, che fluiscono con un misterioso soffio interiore, dove il costrutto compositivo via via progredisce in visioni tra libere formulazioni astratte.

Nei paesaggi ariosi e nelle nature morte, il ritmo si delimita in zone componibili e scomponibili, anche la fuga prospettica si inserisce in un ritmo, dove il tutto si armonizza in uno scenario che tende a geometrizzare e scandire la realtà secondo un ordine nuovo e fantastico.

E proprio, l’incanto con l’evocazione cubista esprime nelle opere d’arte di Antonio Anastasia in maniera spontanea e quasi più tattile, lo spazio illimitato della sua memoria, l’abbandono all’illogico, l’inverosimile della nostra esistenza in un’altra dimensione.

Nelle sue visioni, dunque, la carica di energia cubista rivela un passaggio tra il reale ed il fantastico, quel mélange tra immagine esterna ed echi interiori, tra simbolo e mondo apparente.

Come non seguire, idealmente, questi spunti fantastici? Metafore, ma vorrei dire apologhi morali seguono le sua poetica dell’immaginario.

La sua tensione verso la spiritualità, verso la poesia ed il sogno, è coinvolgente. Antonio Anastasia riesce, mirabilmente, a coniugare la sua fuga onirica con una sorta di estrema lucidità intellettuale.

Le immagini si fanno memoria, ma non completamente irreali, cariche di energia sottesa in una forma che coniuga insieme l’elemento simbolico ed emotivo, in un percorso concettuale che si colora di una tavolozza fantastica.

Alla fine, tutto si armonizza nella luce, dove l’alta sintesi coloristica e grafica progredisce in una libera gestualità pittorica che sublima l’arte nel cromatismo, mentre si stempera nella luminosità in paesaggi dell’anima. Ma soprattutto, colpisce una pittura che si fa poesia: l’orizzonte si amplia in quadri della memoria, mentre si inseguono forme immaginarie che incantano per un senso allusivo, dove i paesaggi cosmici si aprono all’infinito per superare la tangibilità realistica delle cose in afflato con le armonie naturali dell’universo.

Carla d’Aquino Mineo, Critica d’Arte e curatrice eventi – Padova