Prof.ssa Giulia Sillato, storico e critico d’Arte
Antonio Anastasia. Vive ed opera a Roma. Figlio d’arte, è stato a contatto con le materie cromatiche sin da bambino, acquisendo quindi quella rara familiarità con la gestione del colore che motiverà la sua brillante produzione pittorica, accompagnandolo per tutta la vita. Naturalmente incline all’indirizzo artistico elegge questo tipo di studi a proprio percorso esistenziale e nel 1965 consegue il diploma di Maestro d’Arte all’Istituto Statale d’Arte di Lecce. Quattro anni dopo ottiene il Diploma di primo grado all’Accademia di Belle Arti di Roma a fronte di una sfolgorante frequenza quadriennale che gli ha permesso di apprendere dall’insegnamento dei grandi Maestri Franco Gentilini, Renato Guttuso, Mino Maccari, Piero Guccione. Intanto collabora fino al 1973 con lo studio di G. Benvignati di Roma che cura l’interior design e il brand pubblicitario delle agenzie Alitalia in tutto il mondo.La collaborazione si estende anche allo studio 7o Sigla dove si realizzano loghi e piani pubblicitari per aziende. Nel 1974 Alitalia lo assume come grafico nella sez. Cartografia con l’incarico di occuparsi della progettazione e produzione delle carte di navigazione aerea, nonché della realizzazione di dépliant per i viaggi mondiali del Papa e Presidenti della Repubblica Italiana. Queste mansioni dureranno sino al 1990 quando diventa responsabile del Gruppo Icarus, il nuovo sistema informatico per la produzione della Cartografia Computerizzata. Lungo questo percorso professionale non trascurerà mai l’attività artistica, che piuttosto si intensificherà molto dopo il 2009, quando vicende famigliari lo indurranno a comunicare in modo più intimo e ravvicinato con la pittura. Attratto dai movimenti d’avanguardia del Novecento, ha sempre espresso predilezione per una forma di astrattismo ( iniziata sin dal 1971) sospesa tra le geometrie cubiste e le autonomie espressioniste, spingendo il colore a un livello di comunicazione totale, convinto che solo la sua espressività possa aiutare a risolvere problematiche che investono l’arte e il suo modo decadente di porsinella società contemporanea. Sperimenta tecniche e misture coloristiche tra le più svariate e complesse, introducendo nella composizione pittorica anche molti smalti sintetici, difficili da usare non solo con il pennello ma anche con la spatola, rappresentando ciò una delle sue sfide più impegnative. Entrando nel suo atelier ci si sente avvolti dall’energia potente sprigionata dalla sua tavolozza…Il grande pregio della pittura senza figure è senz’altro quello di essere totalmente libera e priva del vincolo di sottostare a regole compositive. Premiato da critici noti come V. Sgarbi ed altri, galleristi, partecipa a numerosi eventi artistici nazionali e internazionali, riscuotendo sempre grandi consensi. Tra i numerosi e qualificati riferimenti bibliografici su riviste e cataloghi d’Arte si cita il Catalogo dell’Arte Moderna N° 54 dell’Editoriale Giorgio Mondadori.