Simone G. Pieralice

In occasione della VI Edizione Premio della Lupa  –  Roma, Palazzo Pontificio Maffei Marescotti.  5 – 12 marzo 2013

L’evento d’arte e cultura “Premio della Lupa” anche quest’anno figura immancabile nel palinsesto degli appuntamenti targato La Rosa dei Venti. Ogni edizione presenta colpi di scena, novità e prestigiosi riconoscimenti per gli Artisti selezionati. Questa VI edizione ha visto la partecipazione, per la prima volta, dell’Artista Antonio Anastasia classificatosi tra i primi tre.

Ogni opera di Anastasia porta con se le tracce di un passaggio attraverso luoghi, passioni, universi che sfociano nella narrazione di una dimensione sospesa tra realtà e immaginario.

Mirabile il suo intenso lavoro artistico che sa cogliere e combinare, in linee e colori, messaggi a volte poetici e simbolici, a volte ricchi di un’espressività che scava nell’animo.

La singolarità dei soggetti di Anastasia è ben evidente nella sua ultima produzione laddove i personaggi rappresentati si librano sul magma di una materia scomposta, a volte concepita per pluralità di colori che in accordo tra loro portano a una concretezza dell’immagine. L’identità viene così ricostruita per successive modificazioni di linee e nuove conclusioni formali-spaziali della composizione, emblematica a tal proposito è l’opera “Forme nello Spazio” ed il ciclo di quadri di ispirazione cubista e futurista.

Elementi che danno ossatura alle immagini, non casuali o estemporanei, ma parti d’una cosciente addizione.

Ognuna di queste tele raffigura un interno e complessivo equilibrio di segni e di forme, testimonianza d’una evidente e sensibile mediazione tra ordine e disordine. I dipinti nascono allora dalla complessità di un progetto-processo fondato su regola e irregolarità.

Triangolazioni nello spazio, forme convesse, linee, soluzioni geometriche il tutto espresso con un incontenibile tripudio di colori riflesso di un’anima solare e positiva , conseguenza ed esito della convinzione che l’arte possa avere quell’effetto taumaturgico e miracoloso finalizzato a lenire i dolori e le tristezze del secolo attuale.

Simone G. Pieralice – Curatore e Critico d’Arte –  Roma